Il vino “naturale” verso una normativa?
Ogni germoglio rappresenta una nuova speranza
|
L’uomo, nel corso della sua storia ha sempre coltivato la vigna e il prodotto vino è sempre esistito. In effetti, il vino “naturale” accompagna la storia agricola dell’umanità. Questo non significa che i vini erano “buoni”, anzi sicuramente molti di essi erano un nutrito programma di difetti, compresa la scarsa longevità. Il “vino del contadino”, molto spesso ha primeggiato di più per i suoi difetti che per le sue qualità e solo pochi sono riusciti a far bene. Ma è soprattutto con la conoscenza tecnico-scientifica che il progresso è stato grandissimo e ha contribuito all’enorme successo del vino. Purtroppo ci sono stati anche alcuni che hanno abusato delle nuove opportunità offerte dalla tecnologia e ricerca “costruendo” prodotti non degni della meravigliosa storia del vino.
Viviamo oggi un momento governato dalla voglia di lanciare notizie, quasi sempre poco approfondite invece di provare dei fatti. Questa situazione, se nel breve può dare notorietà può far danno nel medio periodo; occorre costruire un futuro con basi solide e grande serietà. E’ giunto il momento di parlare solidamente e scevri da conflitti di interesse di ogni forma e specie, in particolare di natura commerciale al fine di garantire tutto il movimento e non solo alcuni.
Una importante ed urgente richiesta di modifica legislativa riguarda il tenore in acidità volatile, attualmente definito su valori troppo contenuti a motivo dell’utilizzo, anche massiccio e non dichiarato della solforosa, prodotto nocivo per la nostra salute. Oggi, molti vini naturali superano il livello di acidità volatile ammissibile dalla vigente normativa mondiale, e quindi sono fuorilegge. Questo rappresenta dunque un passaggio legislativo fondamentale verso il quale occorre impegnarsi, soprattutto scientificamente per dimostrare che, la volatile non costituisce una criticità se giustamente equilibrata nella complessità del vino. Inoltre questa tematica avvalora ancora maggiormente la tesi che produrre vini “naturali” è un’impresa professionale molto impegnativa, né si può realizzare con qualsiasi vitigno, in qualsiasi ambiente o in condizioni climatiche non adeguate
Anche per questi motivi, tra l’altro, è basilare che a proporre norme e disciplinari non siano iniziative estemporanee di singoli, ma serie istituzioni e avvalorate da basi scientifiche robuste.
Commenti
0 commenti su "Il vino “naturale” verso una normativa?"
Non ci sono ancora commenti