Metodo Corino
Il Metodo Corino (brevetto depositato e marchio registrato di Lorenzo Corino e Antonella Manuli) realizza un insieme di processi agronomici innovativi per la produzione di uva da tavola e di vino. Il metodo si focalizza sulla vitalità dei suoli, sulla salubrità dell’ambiente, dei produttori e dei consumatori.
L’insieme di queste attività contribuisce alla crescita del settore con valori che non si limitano alla produzione di uva e vino, ma comprendono anche cultura, stili di vita, tutela del paesaggio, longevità dei vigneti, valenza patrimoniale dei territori, nonché un margine di utile per i produttori.
Il Metodo Corino opera scelte mirate ed innovative riguardanti le condizioni ambientali, i vitigni e le tecniche colturali ottimali per vigneti ad elevato valore conservativo dei luoghi e paesaggi.
L’uva deve provenire dalla professionale e sostenibile gestione del vigneto e deve tendere a valori di eccellenza qualitativa e bontà nutrizionale; la coltivazione è sostenibile, se in grado di fornire con una certa regolarità, dei prodotti a forte identità, rispettando al massimo il territorio considerato.
Questa valutazione di sostenibilità viene misurata da almeno due fattori: la qualità biologica del suolo (QBS) e la Carbon Footprint (LCA-assessment) dell’azienda e dei prodotti. Inoltre il ciclo di coltivazione basato su materiali vegetali prodotti in loco, costituisce la scelta fondamentale.
Nel passaggio da uva a vino le fermentazioni devono svolgersi naturalmente con lieviti e batteri indigeni. La successiva elaborazione del vino in cantina deve essere realizzata con perizia umana nei travasi e nell’allevamento del vino. È escluso ogni additivo ed ogni tecnologia invasiva realizzata con qualsivoglia intervento chimico o fisico, atto a modificare l’origine e l’evoluzione naturale del vino che trova la sua esclusiva provenienza nell’uva.
L’UVA rappresenta l’unica componente che darà origine al futuro vino. L’UOMO è l’artigiano e l’artefice della vigna e del vino quale prodotto salubre ed originale.